1.4.1 Descrizione, input e output
L’intervento di change management non può prescindere da una condivisione consapevole degli obiettivi dell’intervento e delle principali azioni previste. Gli elementi culturali dell’organizzazione, come pure le dinamiche legate ai conflitti e ai disagi collettivi, di gruppo e individuali sono tutti elementi che non possono essere efficacemente analizzati senza un’azione partecipante agita all’interno del tessuto organizzativo.
Per questo l’azione di ricerca sul campo, di analisi di specifiche variabili e fenomeni che interessano direttamente i beneficiari del progetto, è condotta attraverso un approccio ecologico che prevede la partecipazione diretta, nel contesto di riferimento, della raccolta dei dati e una loro prima discussione ed elaborazione.
Partendo e integrando l’analisi organizzativa (§ 1.3), la presente fase si concentra:
- su alcuni dati oggettivi specifici, quali le caratteristiche di alcuni processi organizzativi, le condizioni di lavoro, i fenomeni di disagio (oggettivi e percepiti), la percezione di spinte esterne e interne al cambiamento;
- sui cosiddetti elementi “soft” dell’organizzazione/contesto di riferimento: il clima e la cultura organizzativa, gli stili relazionali, segnali deboli indicatori di fenomeni di disagio e conflitto.
Sul piano strettamente operativo, l’azione si concentra su una serie di metodologie di raccolta dei dati che sono somministrate sul campo, il più possibile con la partecipazione e la collaborazione dell’organizzazione.
In particolare sono previste:
- interviste a figure chiave dei processi gestiti all’interno dell’organizzazione-bersaglio,
- focus group,
- somministrazione di questionari e reattivi.
L’azione è strettamente collegata a quella relativa alla gestione di un “Ambiente di Open collaboration” (§ 1.5).
I dati raccolti durante l’azione sono direttamente fruiti dall’azione di “Diagnosi” (§ 1.6), in cui gli stessi saranno elaborati e approfonditi.
1.4.1.1 Strategia campionaria e copertura della popolazione
Sulla base delle caratteristiche dell’organizzazione beneficiaria dell’intervento, si avranno configurazione diverse rispetto al coinvolgimento della popolazione di riferimento o a un campione della stessa.
La tabella seguente indica i parametri per l’applicazione delle due strategie di raccolta dati.
Dimensione dell’organizzazione target, numero dipendenti
|
Interviste a figure chiave
|
Focus group
|
Test e questionari
|
3 – 20 |
popolazione (1-3 interviste) |
popolazione (gruppi da 8-12 persone) |
popolazione |
21 – 50 |
popolazione (3-5 interviste) |
campione (2 gruppi da 8-12 persone) |
popolazione |
oltre 50 |
popolazione (3-5 interviste) |
campione (1 gruppo ogni 25 dipendenti, gruppi da 8-12 persone) |
campione (elaborato su caratteristiche della popolazione) |
1.4.2 Strumenti da utilizzare
Gli strumenti utilizzati sono tecniche e tools specifici di raccolta dei dati:
- intervista,
- focus group,
- reattivi: HSE, GHQ,
- questionario sulla percezione del cambiamento,
- questionario sulla resilience organizzativa.
1.4.3 Deliverable da produrre
Il risultato dell’azione è rappresentato dal database relativo alle informazioni raccolte; si tratta di report interni che saranno strutturati in modo da rendere fruibili i dati per le elaborazioni dell’azione di “Diagnosi” (§ 1.6).
Per quanto riguarda le informazioni di natura qualitativa (interviste e focus group) sono utilizzate delle griglie di analisi e codifica delle risposte/contributi, finalizzate a poter ricondurre quanto raccolto in rappresentazioni confrontabili e prontamente utilizzabili.
I dati relativi ai test e ai questionari, invece, saranno oggetto di specifiche codifiche strutturate e primi trattamenti statistici (standardizzazioni su scale omogenee).
1.4.4 Referenze e letteratura
L’azione fa riferimento a modelli e metodologie attinenti la ricerca organizzativa e psico-sociale; in particolare le aree cui si fa riferimento sono:
- l’analisi di clima,
- la ricerca psico-sociale in ambito organizzativo,
- la metodologia della ricerca psico-sociale,
- le tecniche dei test per la valutazione del rischio e della sicurezza.
La letteratura e bibliografia minima è la seguente:
http://www.cnr.it/benessere-organizzativo/docs/bibliografia/46.pdf
Avallone F. & Farnese M. L. (2005). Culture organizzative. Modelli e strumenti di intervento. Milano: Guerini
Spaltro E. (1993). Soggettività. Patron Bologna
F. AVALLONE, M. BONARETTI (a cura di) (2003) Benessere organizzativo. Per migliorare la qualità del lavoro nelle amministrazioni pubbliche, Rubbettino, Soveria Mannelli
F. AVALLONE (a cura di) (1999) Conoscere le organizzazioni, Guerini, Milano
P. DE VITO PISCICELLI (1984) La diagnosi organizzativa, Franco Angeli, Milano
K. LEWIN (1972) traduz. It. Teorie e sperimentazione in psicologia sociale, Il Mulino, Bologna
G. P. QUAGLINO, M. MANDER (1987) I climi organizzativi, Il Mulino, Bologna
1.4.5 Casi ed esperienze
Anche in questo caso, l’azione è stata realizzata nell’ambito di precedenti progetti centrati sulla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato, quali, ad esempio:
- progetto Accompagnare il cambiamento, TELECOM, 2013-’14;
- progetto Valutazione del rischio stress lavoro-correlato e del benessere organizzativo, Intesa San Paolo, 2010-’13.
1.4.6 Rischi ed opportunità
L’attività “sul campo” è intrinsecamente connessa con i rischi derivanti dal confronto diretto con i beneficiari e le variabili ambientali tipiche di questa modalità. La reazione delle persone reca con sé una serie di variabili legate alla percezione, interpretazione, motivazione e critica, comportamenti tipicamente umani e che agiscono in tempo reale nella interazione cl ricercatore.
In questo senso è importante utilizzare quanto emerso nell’analisi organizzativa (§ 1.3) per una corretta ed efficace impostazione dell’azione di contatto e raccolta dati; allo stesso modo è efficace integrare questa azione con quella di Open collaboration (§ 1.5).
L’attivazione di un processo di condivisione e partecipazione al progetto rappresenta, allo stesso modo, una opportunità per poter:
- raccogliere dati e informazioni in modo efficace e con una maggiore qualità (derivante dalla motivazione alla collaborazione e dalla minore influenza di effetti alone e altre interferenze sociali e psicologiche),
- favorire riflessioni e processi di elaborazione critica tali da favorire le successive azioni di intervento derivanti dalle Linee guida per il cambiamento (§ 1.7) e il Piano di cambiamento (§ 1.8).
1.4.7 Competenze necessarie
Le competenze richieste sono:
- metodologia della ricerca psico-sociale,
- consulenza e analisi organizzativa.